lunedì, settembre 04, 2006

Una Comunità di valle per la Valle di Ledro

La riforma istituzionale approvata dal consiglio provinciale nel luglio scorso, fra le altre cose, prevede la creazione delle "Comunità di valle" in sostituzione degli attuali Comprensori. La legge però non ha detto quante devono essere le Comunità e quali i loro ambiti territoriali. Questo verrà deciso entro mesi, tenuto conto anche delle proposte che verranno dal basso; in prims dai Comuni che sono i diretti interessati.
E' questa un'occasione da non perdere per la Valle di Ledro. Nel difficile percorso che dovrebbe portare all'unificazione dei Comuni, la Comunità della Valle di Ledro può essere un passaggio istituzionale necessario e quanto mai utile.
Per questo abbiamo presentato la seguente proposta da discutere quanto prima in consiglio comunale per proporre alla provincia l'istituzione della Comunità della Valle di Ledro.
E' auspicabile che la proposta venga portata all'attenzione anche degli altri comuni della Valle.

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Questo il testo della proposta presentata

Oggetto: Legge Provinciale 16/6/2006 n. 3 “Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino”. Proposta, ai sensi dell’art. 12, per l‘istituzione della Comunità della Valle di Ledro.


Con la Legge Provinciale 16/6/2006 n. 3 è stato ridisegnato l’assetto istituzionale del Trentino con la previsione della creazione di un ente intermedio tra i Comuni e la Provincia: la Comunità di Valle che andrà a sostituire gli attuali Comprensori nella gestione in forma associata di funzioni amministrative dell’ente locale.
La legge nella sua formulazione finale non ha però individuato gli ambiti territoriali delle Comunità rimandando tale scelta ad un decreto del Presidente della Giunta Provinciale da adottare a seguito di una specifica intesa nell’ambito della Conferenza permanente per i rapporti fra la Provincia e le Autonomie Locali.
La legge stessa prevede che i Consigli comunali, nel termine di 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, quindi entro il prossimo 10 settembre, possono presentare proposte alla Conferenza permanente.
E’ molto probabile che in assenza di proposte specifiche da parte dei consigli comunali, la Conferenza permanente giunga ad una proposta di individuazione dei territori delle comunità analogo a quello che era allegato al disegno di legge e che alla fine il Consiglio provinciale ha deciso di non approvare contestualmente alla legge proprio per poter permettere ai comuni di dire la loro e proporre le soluzioni aggregative che ritengono più consone alla gestione associata e sovraccomunale di proprie funzioni e competenze.
Per quanto riguarda il territorio della Valle di Ledro la proposta contenuta nel disegno di legge prevedeva la creazione di un’unica Comunità unitamente al restante territorio dell’Alto Garda, ricalcando quindi l’attuale ambito comprensoriale; questo nonostante a suo tempo vi fosse stata una presa di posizione dell’Unione dei Comuni che invitava la Provincia a considerare la creazione di una specifica Comunità per la Valle di Ledro.
La prospettiva quindi è che in assenza di proposte diverse la scelta finale sia quella che vede i sei Comuni della valle di Ledro incardinati in un’unica Comunità unitamente agli altri sei Comuni dell’Alto Garda.
Ora, si tratta di capire se questa prospettiva sia la più consona per la Valle di Ledro, soprattutto alla luce del processo di aggregazione in corso in valle, dove esiste ormai da sette anni l’Unione dei Comuni, processo che dovrebbe portare come naturale epilogo alla creazione di un Comune unico.
Si è tutti consapevoli che questo percorso di unificazione sarà molto complesso e pieno di difficoltà e richiederà dei passaggi istituzionali ineludibili, primo fra tutti il referendum popolare . fra i censiti della valle. Le recenti vicissitudini e la grave crisi politica che sta attraversando l’Unione dei Comuni in questo momento non rappresentano certo un elemento favorevole a questo processo di aggregazione e di superamento degli attuali sei comuni.
In questo contesto, quindi, probabilmente vale la pena cogliere l’opportunità offerta dalla legge di riforma istituzionale puntando a costituire una specifica Comunità della Valle di Ledro che a quel punto potrebbe sostituirsi all’Unione dei Comuni con un semplice formale passaggio delle competenze e funzioni che già attualmente l’Unione dei Comuni gestisce alle quali si affiancherebbero le funzioni per le quali la legge prevede la gestione obbligatoria in forma associata, prima fra tutte la pianificazione urbanistica. Questa soluzione, peraltro, non precluderebbe di gestire taluni servizi e competenze in forma associata con la Comunità dell’Alto Garda, la dove ragioni di economie di scala, economicità ed efficienza rendessero ciò opportuno.
E’ evidente che la Comunità della Valle di Ledro giungerebbe alla sua naturale estinzione nel momento in cui si arrivasse alla costituzione di un Comune unico della Valle di Ledro. A quel punto la Comunità diventerebbe quella dell’Alto Garda e Ledro con una ridefinizione nella ripartizione delle funzioni fra il neo costituito Comune di Ledro e la Comunità dell’Alto Garda e Ledro.
Date queste premesse, il Consiglio comunale di Molina di Ledro:
Visto l’art. 12 della L.P. 16/6/2006 n. 3 e in particolare il comma 3.
Ritenendo che l’istituzione di una specifica “Comunità della Valle di Ledro” sia la soluzione istituzionale attualmente più consona per gli interessi e le aspettative della Valle di Ledro, anche quale supporto e tutela del processo di unificazione degli attuali Comuni.
Che conseguentemente, solo a conclusione di tale processo di unificazione con la creazione di un Comune unico della Valle di Ledro, il territorio della Valle di Ledro potrà essere aggregato alla Comunità dell’Alto Garda.

delibera

Di proporre alla Conferenza permanente per i rapporti tra la Provincia e le Autonomie Locali la costituzione della Comunità della Valle di Ledro comprendente il territorio degli attuali sei comuni della Valle di Ledro